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I sensi del senso

DivergoSensi2019

“Mi ha lasciato l’amaro in bocca”, “Non potevo credere ai miei occhi”, “Ha fatto un’azione disgustosa”, “Ha fatto le orecchie da mercante”, “In questo periodo è intoccabile”… i nostri sensi sono la porta di accesso alla realtà esteriore, ma li usiamo di frequente per descrivere il nostro vissuto interiore. Eppure, tante volte restano sullo sfondo della nostra coscienza, della nostra consapevolezza. Come il traffico, il respiro, le nuvole, il pane, le strette di mano, e poi innumerevoli altri gesti, rumori, scene che costellano il nostro quotidiano e ai quali siamo assuefatti tanto da non farci più caso, anche i nostri sensi sono parte della nostra routine e vengono alla ribalta solo nel momento in cui un’esperienza straordinaria – disgustosa o piacevole – li accende. Così a Div.ergo abbiamo pensato di concentrarci per un mese e mezzo proprio su di essi per la nostra rubrica “Quattro passi nell’animo”, partendo dalla storia filosofica “La storia degli odori” di Ermanno Bencivenga.

“Un percorso insolito, tipo SuperQuark: abbiamo sentito profumi e puzze” esordisce Laura, “Lasciamo stare per favore! Per me è stato più bello quando abbiamo assaggiato le cose: a me è toccato il piccante, non me lo scordo!” continua Giulio. “Tatto” esclama Gabriele, gesticolando, per dire dell’esperienza che lo ha preso di più, quella della scatola nera dentro cui, tastando, riconoscere un oggetto, ma anche quello che tra i suoi sensi gli è stato riconosciuto dai suoi colleghi come difettoso, poco delicato. E ancora Lucy: “Abbiamo riflettuto su quello che sentiamo ogni giorno: rumori, profumi, cose ruvide…”. Andrea è stato uno di quelli più coinvolti per aver potuto parlare con gli altri in maniera estesa e approfondita delle sue difficoltà nell’udito, di come le supera, contento di vedere gli altri colleghi interessati ad imparare la LIS, la Lingua Italiana dei Segni.

“Io ho capito come funzioniamo, come funzionano i nostri sensi, non mi era mai capitato prima”, dice Alessandra M, accompagnando questa frase con un sorriso lieve, come fosse una confidenza. “A ciascuno è stato riconosciuto un senso difettoso: a me hanno detto la vista perché ho gli occhiali” dice Arianna. “Però gli altri sensi collaborano per migliorare i difetti: abbiamo fatto il gioco del leggere il labiale ed è stato divertente” aggiunge Federica. Valentina M è una delle più forti in questa disciplina e in sequenza supera il test azzeccando “gioia”, “fiore”, “Frigole”. Valentina T è in vena di riflessioni: “Secondo me questa esperienza ci ha permesso di capire come alcune persone, come Andrea Bocelli, fanno quando hanno problemi con uno dei sensi, e pure di conoscerci meglio tra di noi, perché ne abbiamo uno che funziona peggio di altri”.

La difficile arte della danza

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Quando vediamo una ballerina danzare sulle tavole del palcoscenico, leggiadra, espressiva, esile ed atletica, che fa piroette, slanci, corse, salti, arabesque, jeté, plié, figure che rendono plastiche e materiche le melodie e le armonie che le hanno ispirate, tutto sembra così naturale che difficilmente si pensa alla fatica, allo studio, ai sacrifici e ai tanti maestri che hanno contribuito a forgiare quell’artista che sembra neanche si stanchi a volteggiare avanti e indietro, per amore dell’arte e della bellezza.

Proprio così sono le nostre ballerine di fil di ferro, eteree ma con una complessità alle spalle come pochi prodotti a Div.ergo. Tutto nasce da un fil di ferro che Pierluigi e Giulio prima tagliano in pezzi tutti uguali, poi, servendosi di guide, piegano e attorcigliano. Non è un lavoro che si può fare da soli: Pierluigi blocca con una pinza a scatto il filo piegato da Giulio, che a sua volta lo attorciglia e lo tira perché le spire risultino sempre omogenee. Stringere, tirare, ruotare il filo, ma con attenzione, perchè se lo si maltratta, si indispone e si rompe, costringendo i nostri due artisti a ricominciare da capo.

È a questo punto che intervengono le sarte, Alessandra M e la signora Maria Antonietta - la nostra volontaria esperta in ricamo – che approntano l’abito in tulle: ago, cotone, pazienza, gusto, occhi buoni per riuscire a far passare il filo nella cruna dell’ago.

È il momento in cui le ballerine lasciano l’Officina e compiono il loro primo, breve, viaggio fino al Laboratorio, dove mani sapienti intrecciano l’acconciatura con filo metallico sottile e infine modellano gli arti per dare quel senso di movimento che tanto piace ai nostri clienti.

Sì, perché, forse non lo sapete, ma le nostre ballerine sono fra gli articoli più richiesti di Divergo e ognuna di loro parte per un viaggio, insieme ai suoi acquirenti, che la porterà, se non a calcare tavole di palcoscenico, sicuramente a rendere più leggiadro un angolo della città – e perché no? – del nostro mondo, complicato forse, ma bello come lei.

DIV.ergo - 10 ANNI e tanta voglia di crescere ancora

10anni

Compie 10 anni di vita il progetto Laboratorio creativo Div.ergo. Inaugurato l’8 dicembre del 2009 nei locali in corso Vittorio Emanuele II a Lecce, ha percorso tanta strada, all’inizio inimmaginabile. Migliaia di prodotti realizzati e venduti, centinaia di ordini di bomboniere e gadget per aziende, 5 viaggi di cui 3 all’estero, lo studio di artisti come Klimt e Giò Ponti, Mirò e Van Gogh, Picasso e Vivaldi, Frida Kahlo e Gaudì, dai quali abbiamo tratto ispirazione per la realizzazione dei nostri decori e manufatti più belli. Fino all’ultimo percorso, “All’opera per l’Opera”, in collaborazione con il Comune di Lecce e il CEPELL, che ha preparato i 14 artisti con disabilità ad approfondire la vicenda, incontrare il cast ed assistere al “Rigoletto” di Giuseppe Verdi presso il Politeama Greco di Lecce.

E poi la tradizione delle Cartoline dal mondo con tantissimi turisti che da ogni angolo del mondo ci inviano foto dei nostri prodotti ormai sparsi ai quattro angoli del pianeta: una tazzina con lo sfondo del Sydney Opera House, un portachiavi davanti al ponte di Brooklyn, un vaso in una splendida abitazione a Santiago del Cile…

Il progetto, sostenuto dall’Amministrazione Comunale di Lecce, ha evidenziato come sia possibile favorire l’inclusione sociale, le capacità di autodeterminazione di persone con disabilità intellettiva attraverso percorsi di welfare culturale, il lavoro artigianale, una collaborazione a stretto contatto tra volontari, operatori e artisti con disabilità.

Chi conosce Div.ergo sa che è un luogo ricco di bellezza: la bellezza e la creatività dei prodotti artigianali, che esprimono l’armonia della vita condivisa e la perizia nel lavoro acquisita da ciascuno; la bellezza di quella rete di persone, aziende e volontari, di turisti, anche stranieri, che sostengono da anni la nostra esperienza perché la considerano come patrimonio comune della città, la desiderano collocata stabilmente nel “cuore” di Lecce.

Tre momenti per festeggiare il decennale del progetto Laboratorio creativo Div.ergo.

Venerdì 6 dicembre 2019 presso l'Auditorium del Museo "S. Castromediano" di Lecce alle ore 19.30 incontro con Matteo Schianchi, autore per Feltrinelli del libro La terza nazione del mondo e per Carocci di Storia della disabilità. Terrà una relazione su Immaginario comune della disabilità: il contributo del cinema.

Sabato 7 dicembre 2019 presso l'Open Space del Comune di Lecce, ore 19.00 concerto di musica classica per fisarmonica in collaborazione con il Conservatorio "T. Schipa" di Lecce.

Domenica 8 dicembre 2019 presso il Laboratorio Div.ergo, dalle 11.00 alle 20.00, faremo festa insieme per raccontare a cittadini, benefattori e sostenitori i 10 anni trascorsi e le prospettive sul futuro.

Scarica la locandina

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