Le sorelle Montgolfier
Si chiamavano Joseph ed Étienne, ed erano fratelli. A loro va il merito di aver per primi portato un essere umano nel cielo. Sono i fratelli Montgolfier, gli inventori della mongolfiera, appunto. Non c’è aereo a reazione, non c’è stazione spaziale che siano riusciti a scalfire il fascino di quel loro primordiale, variopinto, leggero, fragilissimo strumento di volo. È una questione di poesia.
Variopinte, leggere e fragili sono le mongolfiere di Div.ergo, che si liberano dalle mani di due “sorelle”, Arianna e Dora, per andare, di volta in volta, a formare un decoro sospeso, esaltare il movimento e l’equilibrio di un mobile, o consegnare un messaggio.
Niente ago e filo per metterle insieme e tirarle su. Solo (si fa per dire) un paio di forbicine da ritaglio, qualche graffetta, una pinzetta di precisione. E molta, molta pazienza. Come in una staffetta, Arianna e Dora si passano di mano il lavoro, finché, quasi a sorpresa, dal foglio piatto viene fuori un volume curvo e armonico. A quel punto, la fitta trama di strisce di carta colorata sembra davvero pronta a prendere il volo al primo refolo di vento. Tocca a Dora dare l’ultimo tocco prima di farla andare. E ogni volta, all’incontro successivo, Arianna, senza neanche salutarla, ma scrutandola in viso come scrutasse il cielo sperando di vedere un pallone che si perde all’orizzonte, le chiede: “Ma poi è andata bene?”
Dora Galasso e Vito Paradiso